Sosta a pagamento: servono scelte coraggiose, non solo aumenti

Il recente aumento delle tariffe dei parcheggi a Como ha prodotto un dato chiaro: il Comune e la società che gestisce la sosta hanno incassato il 16% in più rispetto all’anno precedente. Un risultato che, se letto solo in chiave economica, potrebbe sembrare positivo. Ma è davvero questa la direzione giusta per una città che ambisce a essere vivibile, moderna e attenta ai bisogni di residenti, lavoratori e visitatori?
Un Comune non è un’azienda privata
Il Comune non è un soggetto commerciale, il suo obiettivo non dovrebbe essere massimizzare i profitti a spese dei cittadini. Aumentare il fatturato semplicemente alzando le tariffe è una scelta miope, che colpisce soprattutto le famiglie, i lavoratori pendolari e i piccoli commercianti. Il problema non sono gli incassi in sé, ma l’assenza di una visione strategica che dia un senso e una direzione a questi sacrifici richiesti alla cittadinanza.
Un nuovo piano parcheggi per una Como più giusta e sostenibile
È il momento di progettare un nuovo piano parcheggi che guardi al futuro e che tenga conto delle esigenze reali della città. Le linee guida dovrebbero essere chiare:
- Costruzione di nuovi parcheggi di interscambio, soprattutto nelle zone di accesso alla città. Queste strutture, ben collegate al centro con navette o mezzi pubblici, permetterebbero di ridurre il traffico urbano, migliorare la qualità dell’aria e liberare spazio per una città più vivibile.
- Ridefinizione delle tariffe: i residenti non possono essere penalizzati come utenti qualunque. Servono agevolazioni chiare per chi vive nelle aree soggette a pagamento. Per i lavoratori pendolari, è indispensabile una formula di abbonamento sostenibile che includa anche il trasporto pubblico locale: una tariffa unica mensile per parcheggio + autobus o treno, che renda l’uso dell’auto meno necessario.
- Mobilità condivisa: promuovere e finanziare un vero sistema di mobilità in sharing, dalle auto alle bici elettriche, accessibile in modo semplice e sicuro. Un modello virtuoso già attivo in molte città europee.
Un piano al servizio delle persone
La mobilità urbana non può essere affidata solo alla logica del profitto. Occorre una visione politica che metta al centro il cittadino, l’ambiente e la qualità della vita. Serve coraggio per cambiare rotta, investire e innovare.
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