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Tue, Apr 8, 2025
Politica

Chiudere le scuole è chiudere il futuro

Chiudere le scuole è chiudere il futuro
  • PublishedAprile 6, 2025

Istruzione e cultura sono il primo germe del sapere.

Oggi l’istruzione si acquisisce spesso attraverso i social, ma si tratta di un’istruzione che, il più delle volte, non genera vera cultura.
Clicchiamo qua e là, ma è il nostro cervello a non “cliccare” davvero: è sommerso da pensieri non propri, non generati dal desiderio di sapere, scoprire e apprendere.
Così diventiamo spugne passive, adottando comportamenti e logiche che spesso non ci appartengono, con il rischio di cadere in situazioni di disagio sociale.

L’istruzione è il primo vero momento di aggregazione.
Non solo perché si condivide fisicamente uno spazio, come un’aula, ma perché è la cultura a unire.
Essa traccia la via per affrontare il mondo, creando legami che vanno oltre le mura scolastiche.
Ci permette di interagire con gli altri, di affrontare ogni argomento e di comunicare con chiunque, perché la cultura non è solo nozionismo, ma una forma mentis: un modo di pensare, un metodo per scegliere, decidere e agire con consapevolezza.

Ricordo fin dai primi anni di studio un metodo che mi è rimasto impresso: il metodo SORDA.
Un acronimo semplice, ma ancora oggi efficace:

  • Scegliere

  • Osservare

  • Riflettere

  • Decidere

  • Agire

Potrà sembrare banale, ma è un metodo che offre una direzione chiara.
Oggi, invece, si improvvisa, si emula, si copia: un sapere superficiale, che allontana dai veri valori.

Istruzione e cultura significano anche saper trasmettere il sapere.
Significa trasferire conoscenze, ma anche emozioni, ai cittadini di domani.
Siamo tutti, sempre, cittadini in divenire: i mezzi, i metodi, i tempi, i contenuti della conoscenza cambiano con l’età, e noi dobbiamo saperci adattare.
Perché, chi ha la conoscenza, domina il mondo.
E il “mondo” è anche la nostra vita quotidiana: dobbiamo dominarla noi, non essere dominati da chi vorrebbe imporci la propria volontà.

Molti credono che dominare significhi imporsi con la forza.
E talvolta succede, purtroppo. Ma quella non è forza che nasce dalla cultura: è prepotenza, arroganza, incapacità di dialogo e di ascolto, incapacità di riconoscere che anche gli altri, a volte, possono avere ragione.

I nostri tempi offrono molti esempi in questo senso.
Ricordiamoci sempre che:

“Chi ha creato un problema, non potrà mai essere la persona giusta per risolverlo.”
O, in un’altra forma:
“Non affidate mai la soluzione di un problema a chi lo ha generato.”
(Albert Einstein)

ISTRUZIONE E CULTURA SIGNIFICANO NON CHIUDERE LE SCUOLE.
Chi lo fa, per motivi di bilancio o per risparmiare, compie un atto di ignoranza amministrativa e gestionale.
Chiude una porta al futuro dei giovani, che sono il nostro futuro.
Anche immaginare un utilizzo più ampio degli edifici scolastici è cultura: perché non riportare i meno giovani in aula per aggiornarli sul mondo che cambia? O meglio ancora, perché non metterli in cattedra, affinché raccontino la loro esperienza di vita?

Questa è inclusione. Questa è cultura.

“Col passato si prepara il presente, e con il presente si costruisce il futuro.”
La teoria dei corsi e ricorsi storici (Giambattista Vico) ci insegna che fatti e dinamiche del passato tornano ciclicamente, mutando forma, ma non sostanza.

Chi decide di chiudere, demolire, non ricostruire, o non rinnovare le scuole, può essere annoverato tra i “re degli ignoranti”: perché ignora l’importanza di avere futuri cittadini più colti, consapevoli, partecipi e rispettosi della società e delle sue regole.

E a proposito: prepotenza e arroganza sono segno di mancanza di cultura?

Studiare in un ambiente adeguato stimola la voglia di apprendere.
Lasciare morire una scuola è solo incuria. È dimenticare ricordi, esperienze, emozioni che formano la nostra identità.
Chi di noi non ricorda con affetto la propria maestra elementare?

Anche di questo è fatta la vita.

Buon futuro a tutti.

Written By
Edgardo Enrico Malgrati