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Tue, Apr 22, 2025
Politica

Bike sharing a Como: c’è ma non si vede

Bike sharing a Como: c’è ma non si vede
  • PublishedAprile 22, 2025

Como vanta oggi un servizio di bike sharing – Bike & Co – che sulla carta sembra un’ottima soluzione per spostarsi in centro, ridurre il traffico e promuovere la mobilità sostenibile. Eppure, provando a consultare l’app nelle ultime giornate, si scopre una realtà ben diversa: con oltre 140 stalli dislocati in città, le biciclette disponibili raramente superano le 6 unità, anche in orari notturni o in giornate piovose come quella di  questa Pasqua. Come è possibile?

Lo stato attuale del servizio

  • Stazioni sempre vuote. Il censimento digitale delle biciclette segnala quasi sempre postazioni semivuote, nonostante la densità di stalli in centro e nei principali punti di interesse (stazione, lago, centro storico).

  • Disponibilità ballerina. Di notte, quando gli utenti dovrebbero aver restituito le bici, ne risultano solo quattro sparse per la città; la mattina successiva il numero sale a sei.

  • Risposta aziendale. Contattata via WhatsApp, l’azienda conferma che il servizio è perfettamente attivo… ma i dati raccontano tutt’altra storia.

Gli interrogativi sono tanti: le biciclette vengono sistematicamente “accantonate” altrove? Subiscono furti o vandalismi? Oppure è la domanda stessa – reale o fittizia – a non convincere?


I giovani e la mobilità condivisa

Negli ultimi anni i comportamenti di spostamento delle nuove generazioni sono cambiati profondamente:

  • Minore attaccamento all’auto di proprietà. Tra i 18 e i 30 anni molti rinviano o rinunciano alla patente, preferendo app smart di car/bike sharing e trasporto pubblico.

  • Valorizzazione del “tempo attivo”. Usare mezzi sostenibili è parte di uno stile di vita che coniuga benessere, ecologia e risparmio economico.

  • Integrazione multimodale. Spostarsi in città significa spesso mixare bike sharing, navette, treni e monopattini: un servizio isolato, mal distribuito o poco affidabile viene dunque ignorato.

Per il target under‑30, la fluidità e la semplicità d’uso sono tutto: app responsive, stazioni sempre rifornite, bici in buone condizioni e con manubri/freni ben tarati.


Il turista straniero e la “share mobility”

Como, con il suo lago e il centro storico, attira ogni anno migliaia di visitatori internazionali. Cosa si aspettano da un servizio di mobilità condivisa?

  1. Praticità e immediatezza. Chi arriva per un weekend non vuole perdersi tra registrazioni complesse o dispositivi KO.

  2. Copertura capillare. Le postazioni devono trovarsi vicino alle attrazioni principali (funicolare, battelli, piazza Cavour) e agli hotel.

  3. Prezzi chiari e tariffa turistica. Pacchetti orari o giornalieri convenienti aiutano a promuovere il servizio come alternativa all’escursione a piedi o all’auto a noleggio.

  4. Multilingua e segnaletica dedicata. App e istruzioni in inglese (o altre lingue‑chiave) e QR code ben visibili sulle rastrelliere.

Un bike sharing “invisibile” scoraggia inevitabilmente chi non conosce già la città e cerca opzioni nuove, ecologiche e smart.


Suggerimenti per rendere il servizio efficiente

  1. Monitoraggio in tempo reale e ribilanciamento dinamico
    – Installare sensori di carico che segnalino immediatamente la mancanza di bici.
    – Organizzare squadre mobili per spostare le biciclette dalle stazioni piene a quelle vuote, soprattutto durante eventi, weekend e giornate di pioggia.

  2. Manutenzione e qualità delle biciclette
    – Verifiche quotidiane su freni, catene e pneumatici.
    – Incentivi per segnalare malfunzionamenti direttamente dall’app (con piccoli sconti o minuti gratuiti).

  3. Piano tariffario e promozioni
    – Abbonamenti mensili/annuali con tariffe agevolate per residenti, studenti, over‑65 e turisti.
    – Pacchetti “city tour” per i visitatori (es. 24 h di utilizzo illimitato, con sconto sulle visite ai musei).

  4. Comunicazione e integrazione
    – Mappatura integrata nell’app con altri servizi di mobilità (bus, traghetti, car sharing).
    – Campagna social e affissioni in hotel/ostelli per far conoscere l’app e le istruzioni di utilizzo.

  5. Partnership locali
    – Convenzioni con attività commerciali (bar, ristoranti, musei) che offrano vantaggi agli utenti Bike & Co.
    – Collaborazione con tour operator per inserire il servizio nel pacchetto turistico.

Il bike sharing a Como ha le potenzialità per diventare un fiore all’occhiello della mobilità urbana e turistica, ma serve un rilancio concreto: più bici, migliore manutenzione, tariffe flessibili e un’offerta integrata. Solo così il servizio uscirà dall’“invisibilità” e pedalerà davvero verso il futuro sostenibile della città.

Written By
Ivan Invernizzi

Chief Operating Officer presso un'azienda di servizi alle imprese con sede a Monaco di Baviera, specializzata nella gestione del post-vendita per i settori automotive e industriale. Nato e cresciuto a Como, vanta una solida esperienza nel settore automotive, nella gestione operativa aziendale, nel coordinamento di centrali operative e nell’interazione con i reparti di sviluppo prodotto. Le sue competenze includono una profonda conoscenza della mobilità e della viabilità, con particolare attenzione alla sostenibilità dei mezzi di trasporto.