Bike sharing a Como: c’è ma non si vede

Como vanta oggi un servizio di bike sharing – Bike & Co – che sulla carta sembra un’ottima soluzione per spostarsi in centro, ridurre il traffico e promuovere la mobilità sostenibile. Eppure, provando a consultare l’app nelle ultime giornate, si scopre una realtà ben diversa: con oltre 140 stalli dislocati in città, le biciclette disponibili raramente superano le 6 unità, anche in orari notturni o in giornate piovose come quella di questa Pasqua. Come è possibile?
Lo stato attuale del servizio
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Stazioni sempre vuote. Il censimento digitale delle biciclette segnala quasi sempre postazioni semivuote, nonostante la densità di stalli in centro e nei principali punti di interesse (stazione, lago, centro storico).
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Disponibilità ballerina. Di notte, quando gli utenti dovrebbero aver restituito le bici, ne risultano solo quattro sparse per la città; la mattina successiva il numero sale a sei.
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Risposta aziendale. Contattata via WhatsApp, l’azienda conferma che il servizio è perfettamente attivo… ma i dati raccontano tutt’altra storia.
Gli interrogativi sono tanti: le biciclette vengono sistematicamente “accantonate” altrove? Subiscono furti o vandalismi? Oppure è la domanda stessa – reale o fittizia – a non convincere?
I giovani e la mobilità condivisa
Negli ultimi anni i comportamenti di spostamento delle nuove generazioni sono cambiati profondamente:
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Minore attaccamento all’auto di proprietà. Tra i 18 e i 30 anni molti rinviano o rinunciano alla patente, preferendo app smart di car/bike sharing e trasporto pubblico.
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Valorizzazione del “tempo attivo”. Usare mezzi sostenibili è parte di uno stile di vita che coniuga benessere, ecologia e risparmio economico.
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Integrazione multimodale. Spostarsi in città significa spesso mixare bike sharing, navette, treni e monopattini: un servizio isolato, mal distribuito o poco affidabile viene dunque ignorato.
Per il target under‑30, la fluidità e la semplicità d’uso sono tutto: app responsive, stazioni sempre rifornite, bici in buone condizioni e con manubri/freni ben tarati.
Il turista straniero e la “share mobility”
Como, con il suo lago e il centro storico, attira ogni anno migliaia di visitatori internazionali. Cosa si aspettano da un servizio di mobilità condivisa?
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Praticità e immediatezza. Chi arriva per un weekend non vuole perdersi tra registrazioni complesse o dispositivi KO.
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Copertura capillare. Le postazioni devono trovarsi vicino alle attrazioni principali (funicolare, battelli, piazza Cavour) e agli hotel.
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Prezzi chiari e tariffa turistica. Pacchetti orari o giornalieri convenienti aiutano a promuovere il servizio come alternativa all’escursione a piedi o all’auto a noleggio.
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Multilingua e segnaletica dedicata. App e istruzioni in inglese (o altre lingue‑chiave) e QR code ben visibili sulle rastrelliere.
Un bike sharing “invisibile” scoraggia inevitabilmente chi non conosce già la città e cerca opzioni nuove, ecologiche e smart.
Suggerimenti per rendere il servizio efficiente
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Monitoraggio in tempo reale e ribilanciamento dinamico
– Installare sensori di carico che segnalino immediatamente la mancanza di bici.
– Organizzare squadre mobili per spostare le biciclette dalle stazioni piene a quelle vuote, soprattutto durante eventi, weekend e giornate di pioggia. -
Manutenzione e qualità delle biciclette
– Verifiche quotidiane su freni, catene e pneumatici.
– Incentivi per segnalare malfunzionamenti direttamente dall’app (con piccoli sconti o minuti gratuiti). -
Piano tariffario e promozioni
– Abbonamenti mensili/annuali con tariffe agevolate per residenti, studenti, over‑65 e turisti.
– Pacchetti “city tour” per i visitatori (es. 24 h di utilizzo illimitato, con sconto sulle visite ai musei). -
Comunicazione e integrazione
– Mappatura integrata nell’app con altri servizi di mobilità (bus, traghetti, car sharing).
– Campagna social e affissioni in hotel/ostelli per far conoscere l’app e le istruzioni di utilizzo. -
Partnership locali
– Convenzioni con attività commerciali (bar, ristoranti, musei) che offrano vantaggi agli utenti Bike & Co.
– Collaborazione con tour operator per inserire il servizio nel pacchetto turistico.
Il bike sharing a Como ha le potenzialità per diventare un fiore all’occhiello della mobilità urbana e turistica, ma serve un rilancio concreto: più bici, migliore manutenzione, tariffe flessibili e un’offerta integrata. Solo così il servizio uscirà dall’“invisibilità” e pedalerà davvero verso il futuro sostenibile della città.